ZOOFILIA EROTICA E BESTIALISMO
- 5 Novembre 2016
- Inserito da: link-italia
- Categoria: Zoofilia Erotica e Bestialismo,
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La zooerastia (zoofilia erotica) e il bestialismo sono parafilie definite come attrazione sessuale di un essere umano verso un animale.
Nella diagnostica zooantropologica:
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la zoofilia erotica consiste nel considerare l’animale un partner sessuale con cui fornicare;
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il bestialismo consiste nell’accoppiarsi con un animale;
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lo zoosadismo consiste nel desiderare di assistere alla sofferenza di un animale e/o provocare un danno o dolore all’animale.
Le parafilie in ambito psichiatrico, psicopatologico e sessuologico sono quell’insieme di manifestazioni della sessualità umana rivolte a comportamenti o situazioni non direttamente connessi al fine riproduttivo tipico del sesso tradizionale.
Solitamente tali attività vengono considerate soltanto inusuali, senza necessariamente implicare che esse siano “sbagliate” o “malate”, a meno che non si manifestino in forme di violenza fisica e psicologica su soggetti non consenzienti e/o invischiati in un legame di dipendenza ossessivo compulsiva. In tal caso si parla di perversioni patologiche.
La zooerastia e il bestialismo sono sempre atti classificabili come gravi aggressioni sessuali violente su esseri senzienti non consenzienti. Si parla infatti di sesso forzato con animali.
In altre parole sono pratiche sessuali criminali in quanto implicano sempre gravi maltrattamenti ai danni degli animali. Molti animali subiscono la torsione del retto ed emorragie interne dopo essere stati assaliti sessualmente.
Gli animali che solitamente vengono abusati sessualmente sono quelli domestici cioè gli animali a cui i pervertiti aggressori hanno accesso facilmente.
Sono molto diffusi anche gli atti sessuali sadici con animali.
Il sadismo è una condizione psichica che riguarda la sfera della psicosessualità e che si manifesta con la necessità di associare l’eccitazione e l’appagamento sessuale con stati di dolore, umiliazione, e sottomissione del partner.
Le galline ad esempio vengono spesso decapitate perché ciò intensifica le convulsioni dello sfintere aumentando cosi il piacere sessuale perverso dell’uomo.
Un grosso problema in tal senso è l’omertà, il silenzio. Il numero oscuro su tale devianza e crimine è immenso.
Il bestialismo è una fissazione sessuale in cui un animale diviene spesso l’oggetto esclusivo del desiderio sessuale.
Coloro che si adoperano in questo tipo di pratica si autodefiniscono ZOOFILI.
Questa parola è stata presa sarcasticamente in prestito dalla Animal Protection Community. Coloro che abusano sessualmente di animali considerano le proprie vittime consenzienti sostenendo di far godere l’animale quanto godono loro stessi. Tale atteggiamento è tipico anche dei PEDOFILI che riportano lo stesso tipo di proiezione sui minori loro vittime.
Come i pedofili fanno la differenza fra coloro che abusano dei bambini e coloro che amano i bambini ponendosi naturalmente in questo ultimo gruppo, gli zoofili fanno la distinzione fra abusatori sessuali di animali (bestialisti) e coloro che amano gli animali (zoofili). In ognuno di questi casi ovviamente le distinzioni sono auto giustificazioni “deliranti e patologiche”.
Gli atti sessuali con animali (bestialità) a differenza del fenomeno Crush, sono commessi quasi sempre da uomini, le donne più che altro sono forzate a farlo.
Forzare qualcuno ad atti di bestialismo è una violenza utilizzata sovente dagli uomini abusanti in ambito domestico per degradare e controllare psicologicamente le proprie partner.
I rifugi per donne maltrattate in tutti gli Stati Uniti ricevono di continuo denunce di questo genere.
Il sesso forzato con cani era una forma di tortura per le donne ebree nella Germania nazista. È stato recentemente usato anche contro le donne prigioniere politiche in Cile.
Le pratiche di bestialismo che coinvolgono le donne occupano un intero settore della pornografia. I sexy club mondiali offrono scene dal vivo di sesso fra donne e animali. Alcune città lungo il confine fra il Messico e gli Stati Uniti propongono spettacoli che hanno come protagoniste donne e asini. Le donne di colore sono spesso costrette con animali per rinforzare la nozione razzista che siano insaziabili.
Ciò che il consumatore di pornografia ritiene essere fantasia deve essere considerato la documentazione di un abuso, di una gravissima violenza sessuale su animali e a volte donne o minori.
Infatti oltre ad essere usato come mezzo di umiliazione per le donne la bestialità entra nel raggio del razzismo e antisemitismo.
SENTENZE ITALIANE:
Utilizzo di animali nella Zoopornografia
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Abusi sessuali su animali
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Chi violenta animali rischia il cancro al pene
http://www.express-news.it/scienza/salute-scienza/chi-violenta-animali-rischia-il-cancro-al-pene/
Secondo uno studio condotto in Brasile e pubblicato sul The Journal of Sexual Medicine c’è una correlazione tra questo tipo di rapporti e il cancro al pene: lo scopo della ricerca era quello di studiare la mente di chi fa sesso con gli animali, oltre che stabilire una relazione tra il tumore al
Pene e questa pratica. Un questionario dato a 492 persone, delle quali 118 aveva un cancro al pene, ha messo in luce quanto sia frequente l’abominevole pratica e quanto sia legata alla malattia. Circa il 38 per cento delle persone e con diverse frequenze aveva avuto esperienze sessuali con animali, di questo gruppo un altro 40{e261585656257a7fdf1258f0de6bc260e628f6c4f1589b6e7efae5bca7fac711} aveva il tumore al pene. Gli animali più “utilizzati” sono le femmine del cavallo, di asino e di mulo, capre, vacche, galline, cani, pecore, maiali ed altre di vario genere, dalle scimmie ai pesci. Quindi anche se secondo William Burroughs, “L’unico atto contro natura, è quello che non può essere eseguito”, sarebbe bene pensarci prima di farlo. P.S. non sapete chi era il tizio in questione? è stato uno scrittore e saggista statunitense, vicino al movimento della beat generation. La maggior parte dei lavori di Burroughs sono semi-autobiografici e ispirati alle sue esperienze legate all’uso di droghe e alla dipendenza da oppiacei, una condizione che marcò gli ultimi cinquanta anni della sua vita. Legato alla beat generation, ma molto lontano, per sua ammissione (“Io i fiori ai poliziotti li lancerei, ma con tutto il vaso e la terra.” W.S.B) dalla realtà dei beatniks o hippies, fu un autore di avanguardia che influenzò la cultura popolare e la letteratura. Nel 1984 fu eletto all’Accademia e Istituto Americano delle Arti e delle Lettere.
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