IMPLICAZIONI PSICOSOCIALI DELL’ESPOSIZIONE DI MINORI ALLA VIOLENZA ANIMALI.

DALL’ONU ALLA LEGISLAZIONE ITALIANA, LE PRESE DI COSCIENZA SONO INARRESTABILI                                                                                                                                                                                      

Di Francesca Sorcinelli

 

 

La Dichiarazione delle Nazioni Unite

Il 18 settembre 2023 le Nazioni Unite hanno ratificato ufficialmente il Commento Generale 26 fornendo indicazioni autorevoli che richiedono alle Nazioni di cambiare prassi, politiche e leggi per conformarsi alla Convenzione “legalmente vincolante” dell’ONU sui Diritti del Fanciullo.

Ciò impone il “severo obbligo”, a tutti i 193 Paesi che ne fanno parte, di prevenire le implicazioni psicosociali dell’Esposizione di Minori alla Violenza su Animali per cui: “I bambini devono essere protetti da ogni forma di violenza fisica e psicologica e dall’esposizione alla violenza, come la violenza domestica o la violenza inflitta ad animali”.

In tal senso è stato fondamentale il lavoro della European Link Coalition, di cui l’Associazione LINK-ITALIA fa parte dal 2017 e la caparbietà del Coordinatore Malcom Plant.

La sollecitazione per l’inserimento del CG 26 è avvenuta in particolare grazie alla lettura da parte dei Membri del Comitato dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia, di un documento redatto dalla Teesside University a seguito di uno studio sugli effetti nei bambini dell’esposizione alla violenza su animali.

I Commenti Generali delle Nazioni Unite vengono rilasciati raramente per fornire indicazioni definitive e chiarezza su come le Nazioni debbano agire per ottenere la conformità con la Convenzione dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia “legalmente vincolante” e rispetto a cui i Governi sono soggetti ad un “obbligo rigoroso”. Ciò comporterà in particolare l’obbligo di impedire a chiunque abbia meno di 18 anni di partecipare alle corride, agli spettacoli in cui si sfruttano animali e alle battute di caccia, oltre ad essere un requisito per i paesi in cui gli animali randagi sono gestiti tramite uccisioni pubbliche.

 

Dall’Italia all’ONU – Dall’ONU all’Italia.

Le prese di Coscienza sono ormai inarrestabili

Dopo che in Italia, in totale unanimità il 6 settembre 2023, è stata votata alla Camera la rivoluzionaria Proposta di Legge sul Bullismo e Cyberbullismo, a prima firma dell’Onorevole Davis Dori, attualmente al vaglio del Senato (866), in cui grazie alla Consulenza tecnica di Francesca Sorcinelli Presidente dell’Associazione LINK-ITALIA, per la prima volta si contempla il maltrattamento e/o uccisione di animali fra le più gravi forme di pregiudizio per i minorenni che vi assistono o le agiscono, la nuova spinta alla traduzione legislativa del fenomeno LINK, ossia il maltrattamento di animali quale atto da condannare di per sé, specifico indicatore di pericolosità sociale, sintomo di una situazione esistenziale patogena e parte integrante di altri crimini, arriva direttamente dall’ONU.

 

E’ la prima volta che il maltrattamento di Animali viene menzionato in una Carta dei Diritti Umani, è la prima volta che viene contemplato in una Proposta di Legge sul Bullismo e Cyberbullismo a protezione dei Minorenni ed è la prima volta che viene contemplato in una Proposta di Legge totalmente dedicata alla prevenzione, trattamento e contrasto del LINK, ossia la Proposta (468) attualmente incardinata in Commissione Giustizia: “Modifiche al Codice Penale e altre Disposizioni in materia di Prevenzione dei processi di Correlazione fra gli Abusi su Animali e la Violenza Contro le Persone”, presentata dall’Onorevole Devis Dori e scritta con Francesca Sorcinelli.

Si evidenzia che nel 2014 nel Rapporto sullo Stato Globale della Prevenzione della Violenza dell’OMS e delle Nazioni Unite emerge come i comportamenti antisociali  causino più di 1,3 milioni di decessi ogni anno e un numero ancora superiore di feriti. “Per cui prevenire, trattare e contrastare la violenza interpersonale nelle proprie declinazioni, costituisce letteralmente una questione di vita o di morte. In questa cornice il contrasto e trattamento delle condotte in danno ad animali come atto dovuto di per sé, è ciò che può fare la differenza fra la vita e la morte umana e trattare la violenza interpersonale nelle proprie correlazioni è ciò che può fare la differenza tra la vita e la morte animale” F. Sorcinelli.